mercoledì 27 novembre 2013

Lettera ai Deputati e Senatori dei Coordinamenti di Vicenza e Padova in difesa della Costituzione


Il 10 dicembre verrà discusso alla Camera in seconda lettura il DDL 1359-B che, qualora approvato, renderà definitive le modifiche costituzionali, in primis la modifica dell’art. 138.
Dopo la grande manifestazione del 12 ottobre, è proseguita in tutta Italia una mobilitazione dal basso, spontanea e determinata nel proseguire nella resistenza contro lo stravolgimento della Costituzione ma, soprattutto per pretenderne l’attuazione.
Il Comitato Viva la Costituzione del Veneto è parte attiva e propopositiva in due coordinamenti nati nel Veneto: il Comitato Costituzione La Via Maestra di Padova e il Coordinamento per la Costituzione di Vicenza, di cui fanno parte molte realtà del mondo sociale e politico.
I due coordinamenti hanno autonomamente inviato le seguenti lettere a Deputati e Senatori del Veneto, chiedendo ragione del voto, già dato, al Senato, e del prossimo voto alla Camera.

In seguito renderemo pubblici sia il loro voto, sia le motivazioni che ci giungeranno, sia l'eventuale non risposta agli elettori. 


Deputata / Deputato,

Nella prima metà del mese di dicembre alla Camera verrà discusso il ddl n. 1359-B che prevede, oltre alla modifica dell’art. 138 della nostra Costituzione, l’istituzione di un Comitato di 42 Parlamentari che potranno intervenire sugli interi Titoli I, II, III e V della parte II, incluse “le modificazioni, strettamente connesse, ad altre disposizioni della Costituzione o di legge costituzionale”, ivi compresa, quindi, la I parte.
Praticamente, una “delega in bianco”.
Siamo qui a chiederle conto e ragione del suo prossimo voto: domandiamo che Lei chiarisca a questo Coordinamento, e agli elettori tutti, i motivi che lo che lei ritiene lo giustifichino.
La maggior parte dei costituzionalisti considera illegittima la modifica dell'art. 138 - norma fondamentale per la variazione della Costituzione - così come proposta, in quanto mette in discussione la natura stessa del nostro Ordinamento democratico come insieme coerente di principi inderogabili su cui si fonda la Repubblica.
Noi pensiamo che la Costituzione debba essere sottoposta a una “buona manutenzione” e soprattutto debba essere coerentemente applicata. Quello che si sta profilando è, invece, la pressoché totale riscrittura del dettato costituzionale. Sono, infatti, 69 su 139 gli articoli direttamente interessati dal processo di riforma, senza qui considerare, come visto in precedenza, gli altri “strettamente connessi”.
Inoltre, con la nuova procedura in deroga all’art. 138, viene praticamente esautorato il ruolo centrale e le prerogative del Parlamento e dei suoi singoli componenti, ai quali è inibita la possibilità di presentare emendamenti ai testi proposti dal governo, concentrando così nell'Esecutivo poteri estranei a quelli conferitigli dalla Costituzione e ai i principi di democrazia sociale previsti e garantiti dalla Carta.
In un suo scritto pubblicato nel 2009, Leopoldo Elia metteva in guardia dai rischi di un Potere costituito che opera come Potere costituente, travalicando i limiti di sovranità che appartengono al Popolo e solo ad esso.
Ancor più inaccettabile è il fatto che modifiche così importanti  vengano votate  da un Parlamento eletto con una legge che le forze politiche non si sono decise sin qui, stranamente, a cambiare. Senza considerare il fatto che queste cruciali modifiche al dettato costituzionale vengono attuate senza una adeguata informazione e una effettiva partecipazione dei cittadini al dibattito.
In poco tempo sono state raccolte quasi 500 mila firme di cittadini, sono state indette a giugno e ottobre manifestazioni altamente partecipate e centinaia di associazioni, comitati, organizzazioni sindacali, partiti e movimenti politici, si sono e si stanno mobilitando in tutta Italia, come non si vedeva da tempo nel nostro Paese, a difesa e per l’attuazione delle norme della Carta Costituzionale.
Questo “strappo” alle regole volute e previste dalle nostre Madri e dai nostri Padri costituenti appare ingiustificato e inammissibile, risultando in aperta sfida alla volontà popolare e in contrasto con i principi di rappresentanza previsti dal dettato Costituzionale.

Poiché il voto che lei esprimerà è di fondamentale importanza per la nostra democrazia e non può trovare giustificazione nell’osservanza della linea imposta dal partito di appartenenza, le chiediamo di inviarci le motivazioni del suo voto, in forma scritta, che renderemo pubbliche, a noi cittadine/i nonché elettrici/elettori che continueremo a impegnarci perché la Costituzione venga attuata e non stravolta.

In attesa di una sollecita risposta

FIRMATO A PADOVA da: Coordinamento Costituzione la Via Maestra

FIRMATO a VICENZA da:
Libertà e Giustizia di Vicenza e Bassano
Libera –  Coordinamento provinciale vicentino
Legambiente - Parco Retrone Vicenza
Comitato Viva la Costituzione del Veneto
Anpi Vicenza
C.G.I.L. Vicenza
S.E.L. Vicenza
P.D.C.I. Vicenza
P.S.I. Vicenza
Italia dei Valori, prov.di Vicenza
La Città Respira
Coordinamento dei Comitati
Associazione Luca Coscioni di Vicenza
Fondazione Capta onlus
Circolo Romano Carotti di Bassano
Associazione Femminile Plurale - Vicenza
Associazione Orizzonti Comuni - Vicenza
Arciragazzi Vicenza
Comitato Intercomunale Tutela Territorio Area Berica
Consorzio Cooperative sociali Prisma

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Senatrice/Senatore,

Il 23 ottobre 2013 è stato approvato in seconda lettura il DDL Cost. AS813-B che prevede, oltre alla modifica dell’art. 138 della nostra Costituzione, l’istituzione di un Comitato di 42 Parlamentari che potranno intervenire sugli interi Titoli I, II, III e V della parte II, incluse “le modificazioni, strettamente connesse, ad altre disposizioni della Costituzione o di legge costituzionale”, ivi compresa, quindi, la I parte.
Praticamente, una “delega in bianco”.
Siamo qui a chiederle conto e ragione del suo recente voto: domandiamo che Lei chiarisca a questo Coordinamento, e agli elettori tutti, i motivi che lo che lei ritiene lo giustifichino.
La maggior parte dei costituzionalisti considera illegittima la modifica dell'art. 138 - norma fondamentale per la variazione della Costituzione - così come proposta, in quanto mette in discussione la natura stessa del nostro Ordinamento democratico come insieme coerente di principi inderogabili su cui si fonda la Repubblica.
Noi pensiamo che la Costituzione debba essere sottoposta a una “buona manutenzione” e soprattutto debba essere coerentemente applicata. Quello che si sta profilando è, invece, la pressoché totale riscrittura del dettato costituzionale. Sono, infatti, 69 su 139 gli articoli direttamente interessati dal processo di riforma, senza qui considerare, come visto in precedenza, gli altri “strettamente connessi”.
Inoltre, con la nuova procedura in deroga all’art. 138, viene praticamente esautorato il ruolo centrale e le prerogative del Parlamento e dei suoi singoli componenti, ai quali è inibita la possibilità di presentare emendamenti ai testi proposti dal governo, concentrando così nell'Esecutivo poteri estranei a quelli conferitigli dalla Costituzione e ai i principi di democrazia sociale previsti e garantiti dalla Carta.
In un suo scritto pubblicato nel 2009, Leopoldo Elia metteva in guardia dai rischi di un Potere costituito che opera come Potere costituente, travalicando i limiti di sovranità che appartengono al Popolo e solo ad esso.
Ancor più inaccettabile è il fatto che modifiche così importanti  vengano votate  da un Parlamento eletto con una legge che le forze politiche non si sono decise sin qui, stranamente, a cambiare. Senza considerare il fatto che queste cruciali modifiche al dettato costituzionale vengono attuate senza una adeguata informazione e una effettiva partecipazione dei cittadini al dibattito.
In poco tempo sono state raccolte quasi 500 mila firme di cittadini, sono state indette a giugno e ottobre manifestazioni altamente partecipate e centinaia di associazioni, comitati, organizzazioni sindacali, partiti e movimenti politici, si sono e si stanno mobilitando in tutta Italia, come non si vedeva da tempo nel nostro Paese, a difesa e per l’attuazione delle norme della Carta Costituzionale.
Questo “strappo” alle regole volute e previste dalle nostre Madri e dai nostri Padri costituenti appare ingiustificato e inammissibile, risultando in aperta sfida alla volontà popolare e in contrasto con i principi di rappresentanza previsti dal dettato Costituzionale.

Poiché il voto che lei ha espresso è di fondamentale importanza per la nostra democrazia e non può trovare giustificazione nell’osservanza della linea imposta dal partito di appartenenza, le chiediamo di inviarci le motivazioni del suo voto, in forma scritta, che renderemo pubbliche, a noi cittadine/i nonché elettrici/elettori che continueremo a impegnarci perché la Costituzione venga attuata e non stravolta.

In attesa di una Sua sollecita risposta


FIRMATO A PADOVA da: Coordinamento Costituzione la Via Maestra

FIRMATO a VICENZA da:
Libertà e Giustizia di Vicenza e Bassano
Libera –  Coordinamento provinciale vicentino
Comitato Viva la Costituzione del Veneto
Legambiente - Parco Retrone Vicenza
A.N.P.I. Vicenza
C.G.I.L. Vicenza
S.E.L. Vicenza
P.D.C.I. Vicenza
P.S.I. Vicenza
Italia dei Valori, prov. di Vicenza
La Città Respira
Coordinamento dei Comitati
Associazione Luca Coscioni di Vicenza
Fondazione Capta onlus
Circolo Romano Carotti di Bassano
Associazione Femminile Plurale - Vicenza
Associazione Orizzonti Comuni - Vicenza
Arciragazzi Vicenza
Comitato Intercomunale Tutela Territorio Area Berica
Consorzio Cooperative sociali Prisma

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